Le prove non distruttive

Le Prove non Distruttive (PnD) sono il complesso di esami, prove e rilievi condotti impiegando metodi che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o l'asportazione di campioni dalla struttura in esame. Da qui la definizione di non Distruttive.

I metodi più comunemente utilizzati si basano su ultrasuoni, radiazioni X e gamma, vibrazioni, induzione elettromagnetica, liquidi penetranti, oltre a metodi quali termografia, endoscopia, estensimetria, livellometria, emissione acustica, neutrografia, olografia e interferometria ottica, tomografia, olografia acustica, ecc. 

I risultati delle indagini condotte applicando questi metodi sono alla base per la valutazione della qualità di un prodotto, per l'esame dell'integrità strutturale di un componente, per la diagnosi e ricerca delle cause di malfunzionamenti di macchinari. 

Metodi quindi molto simili a quelli impiegati in medicina quando con raggi X, ultrasuoni ed altre tecniche d'esame si costruisce il "quadro clinico" per la valutazione dello stato di salute o patologico di un paziente. Nel nostro caso invece le analisi sono condotte su materiali quali metalli, compositi, plastiche, ceramici, su componenti quali recipienti a pressione, turbine, caldaie, valvole, pompe, motori, reattori nucleari e dell'industria chimica e petrolchimica, gru su mezzi di trasporto quali aerei, navi, treni, ferrovie, funivie, autoveicoli, razzi e navicelle spaziali, su installazioni quali piattaforme per la ricerca e l'estrazione del petrolio, gasdotti, ponti, viadotti, dighe, fondamenta, caverne, sui pendii ed i suoli ed infine sulle opere d'arte. 

Un campo di applicazioni quindi straordinariamente esteso e di estrema importanza per la qualità dei prodotti, per la sicurezza e l'affidabilità degli impianti delle strutture dei mezzi di trasporto e per la tutela dell'ambiente, dei beni strumentali e culturali.